IN DUE IN MOTO
progetto per una storia a fumetti
L’esposizione è una parete-taccuino dove sono riportati i
frammenti del viaggio su una motocicletta per i Balcani compiuto da Alice Milani e Silvia Rocchi: una raccolta di appunti, disegni, fotografie, mappe.
Come dice il sottotitolo del progetto, la mostra vuole
essere anche uno storyboard per una storia a fumetti in via di sviluppo. Il
muro dello spazio espositivo, quindi, è un diario contenente un doppio viaggio:
i chilometri percorsi e la creazione di un romanzo a fumetti.
anche alcune opere extra progetto delle due artiste, per intuire da dove inizia l’avventura!
“Due ex musiciste partono in moto per un viaggio attraverso i Balcani. Vogliono raggiungere un punto sul fiume Drina, che ha dato il titolo alla canzone più famosa del loro unico album (autoprodotto). Le due protagoniste percorreranno migliaia di chilometri a cavallo di una Virago, fino a che, tra incontri fortuiti e reminescenze dei tempi del liceo, le loro più grandi paure non saranno superate, i loro nodi sciolti.
Ispirato alle avventure estive delle due autrici, questo
racconto a fumetti vuole essere come un romanzo di formazione. Qui potete
vedere in anteprima le prime dieci tavole del fumetto ed alcuni disegni
preparatori.
Perché in moto:
Per poterci
spostare dappertutto, come e quando vogliamo
Perché ogni curva
sia un piacere
Per essere
completamente immerse nel paesaggio
Per sentire il
caldo, il freddo e il vento
Per consumare meno
benzina
Per non dover
dipendere da niente e da nessuno
Per essere
costrette a portarci solo l'essenziale
Per essere libere”
Alice Milani e
Silvia Rocchi
Conversazione tra
Francesca Pergreffi , Alice Milani e Silvia Rocchi
autrici di IN 2 IN MOTO
F: Come
vi siete conosciute?
Eravamo compagne di classe al liceo.
F:Voi
dite che la vostra storia a fumetti vuole essere un romanzo di formazione. Qual
è il vostro romanzo di formazione (se c’è né uno)?
A: So che è scontato, ma per me è Il
giovane Holden, che ho letto all'età giusta e che si può dire che mi abbia
formata. Se invece potessi scegliere un romanzo di formazione a fumetti sarebbe
David Boring, di Daniel Clowes.
S: Per me, quello letto al momento
giusto è stato Ragazzi di vita di Pasolini.
F: Spiegatemi come affrontate la creazione e lo sviluppo narrativo delle
tavole di IN 2 IN MOTO. A quattro mani e due teste o …?
Proprio così, a quattro mani e due teste. Per iniziare abbiamo
preso spunto da quello che ci era successo veramente durante il viaggio; non
solo da quello che ci era accaduto, ma anche da tutto quello di cui ci eravamo dette
durante quelle settimane, che spesso esulava dalle vicende del viaggio. Una
volta tornate a casa, avevamo un'idea dei nuclei di pensiero che volevamo
affrontare. In base a questo abbiamo costruito un filo conduttore che potesse
legare vari episodi e vari personaggi collaterali: quel filo conduttore è stato
il gruppo musicale (fittizio) in cui le due protagoniste avevano suonato in
gioventù. Questo pretesto ci permetteva di toccare tanti argomenti a noi cari:
il valore della creazione artistica, le idee un po' estremiste
dell'adolescenza, l'influenza della sfera politica nella vita privata.
F:
Come conciliate le vostre dissonanze stilistiche sulla tavola, le valorizzate o
mitigate?
Abbiamo scoperto che a nessuna di noi dava fastidio che l'una
mettesse mano ad un disegno dell'altra. Lavoriamo sempre fianco a fianco, in
modo che là dove l'una ha un dubbio, l'altra interviene, e le situazioni si
sbloccano più facilmente che non se fossimo da sole. Due paia di occhi sono più
efficaci che non uno solo: assieme vediamo meglio dove il lavoro funziona e
dove non funziona. Le mani si mescolano con una facilità quasi inaspettata, in
favore del bene comune del progetto.
F: Da quello che ho intuito dalle vostre affermazioni, la musica ha un
ruolo rilevante nelle vostre vite. Il legame disegno–musica è una costante che
ritorna sempre, e non mi riferisco solo allo scenario delle autoproduzioni
contemporanee.
Secondo voi che
relazione c’è tra il disegnare e il suonare? Tra una tavola e una canzone?
A: Non suono, ma mi sono immaginata a
far parte dei Tumulto; trasponendo
sullo scrivere canzoni tutto quello che penso e sento sul disegnare storie.
S: Mi sono sempre chiesta, per la
musica così come per il disegno, che cosa significa mostrare il proprio lavoro
o stare davanti a un pubblico e dare nell'immediato il frutto di un lavoro di
mesi. Per questo vedo le due cose strettamente connesse.
F: La
colonna sonora del vostro viaggio in motocicletta?
Non avevamo stereo, quindi ci siamo dovute adattare a quel
che capitava. Si va dalla colonna sonora dei Ghostbusters al turbofolk semi turco ascoltato in un locale di Novi
Sad. Ci siamo perfino imbattute in una
serata hardcore in un centro sociale a Lubjana, e lì ci sembrava davvero di
essere tornate al liceo. Un'altra sera in Montenegro sul Durmitor un signore
suonava l'armonica e cantava con una bella voce, talmente forte ed evocativa
che ci ha impressionate.
F: Prossimo
viaggio?
A: Sogno di comprarmi una moto come si deve, il resto si vedrà.
S: Vorrei davvero andare ovunque, ma spero di prendermi del tempo
per andare in America Latina, prima o poi.
Alice Milani / Pisa,1986. Ha studiato pittura a Torino e si è specializzata in
incisione all'ENSAV La Cambre di Bruxelles. Nel 2013 espone a Bologna Non so
come sono finita lì – raccolta di impressioni, una serie di incisioni su
plastica realizzate durante un periodo di lavoro in Burkina Faso, accompagnate
dai testi di Michela Osimo. È cofondatrice del collettivo La Trama, per
il quale disegna storie a fumetti all'interno dei progetti Coppie Miste #1
e #2.
Silvia Rocchi / Pisa, 1986. Ha studiato pittura a Firenze e illustrazione a Bologna e
Bruxelles.
Nel 2012 esce il suo primo libro a fumetti, Ci sono notti che non
accadono mai, canto a fumetti per Alda Merini, per le edizioni Becco
Giallo. Nel 2013 esce L'esistenza delle formiche, sulla vita di Tiziano
Terzani, sempre per Becco Giallo. Cofondatrice del collettivo La Trama e
del progetto Bosco di betulle, attualmente è al lavoro sul libro Il
segreto di Majorana.