sabato 15 febbraio 2014

Annabella Cuomo, "Spaventevole".

La personale SPAVENTEVOLE di Annabella Cuomo è una selezione di cinque serie di lavori differenti, dove l’artista pugliese s’interroga e racconta la memoria, che come dice lei parte dall’  “Assenza … tutto lo scorrere del tempo e il tempo in sé; tutto ciò che scaturisce da esso e come l’uomo cerchi di affrontarlo”. Concetto che s’interseca e prende forma dall’archivio fotografico di famiglia e dal disegno in bianco e nero, dai libri di botanica e d’anatomia appartenuti al padre. Le tecniche usate dall’artista variano dal tratto asciutto del pennarello nero, all’interevento manuale direttamente su fotografia, alle rielaborazioni digitali e le sovrapposizioni analogiche.
La storia familiare, fatta di luoghi persone e rimandi culturali dell’Italia meridionale, diviene per la Cuomo un punto fermo da cui partire per comprendere il presente.
L’artista non ha passato giorno che non vagasse nelle vicissitudini della sua storia, attraverso i racconti dei suoi familiari effettuati nel presente, ad un tratto s’imbatte in un cortocircuito temporale. Nella mente della Cuomo il tempo subisce uno sdoppiamento: l’ieri si manifesta nell’oggi; il passato e il presente non sono più linee parallele, ma s’intersecano divenendo un corpo unico che lei porta alla luce attraverso le sue opere.
La scelta di utilizzare fotografie di persone conosciute e di luoghi in cui ha vissuto non è casuale, queste riportano all’oggi il suo passato congelato in una stampa.
Le azioni di cancellazione manuale dell’immagine e la sovrapposizione di scatti dell’ieri con quelli dell’oggi, non sono altro che espedienti per coniugare il passato e presente; dei conduttori temporali che ci restituiscono la lettura del presente dell’ artista: un presente inscindibile dal suo passato. Sono operazioni artistiche volte alla ricerca della rappresentazione del tempo nella sua pienezza, la presa di coscienza del suo scorrere e lo spaesamento che ne comporta vivendolo . Da qui il titolo della personale, per certi lati ironico: SPAVENTEVOLE.
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Dalle cinque serie dei lavori in mostra si percepisce la riflessione sul tempo e la sua sacralità.
Nella serie “Animali Di Giugno” la Cuomo narra il trapasso. Disegnando simboli surreali che si sacrificano in un rituale religioso, l’artista, rappresenta il momento di un’azione finale di un rito sacro e coglie la bellezza del flusso della vita che se ne va, e la luce della vita che rimane.
Nella serie “Se non l’hai mai visto, non vuol dire che non lo vedrai”, nata dalla residenza a Rotterdam, l’artista progetta un tentativo di relazione tra i suoi familiari e il paesaggio urbano olandese a sottolineare che la temporaneità e la spazialità sono concetti fluttuanti. Troviamo un ambiente post punk, dove si respira l’aria buia e nebbiosa della metropoli del nord e dove potrebbe esserci in sottofondo la musica amata dall’artista: “Fire in Cairo” dei Cure o il suono industriale degli Einsturzende Neubauten.
Attraverso la visione delle opere ri-viviamo la sua esperienza di Rotterdam racchiusa nelle fotografie, conosciamo la sua famiglia; a sua volta i famigliari lontani ri-vivono nei luoghi olandesi dell’artista grazie alle sovrapposizione fotografiche.
Una matrioska visiva che racchiude le differenti spazialità, le oscillazioni temporali e i diversi gradi di conoscenza in un unico frame.
Tutta la memoria della Cuomo si manifesta nel nostro presente e se non l’hai mai visto, non vuol dire che non lo vedrai …
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Attraverso la cooperazione d’idee, tra l’artista e noi curatori, é nata la performance che prenderà forma il giorno dell’inaugurazione.
Il pubblico della mostra diventerà parte dell’opera interagendo con il paesaggio, luoghi cari all’artista, proiettato su parete. Cuomo scatterà in diretta delle fotografie creando dei frame unici che saranno stampati, firmati e installati sul momento. L’azione si ispira alla serie “Necessary Recostruction”.
Francesca Pergreffi, Michael Rotondi,
febbraio 2014